Un paio di giorni fa ho scritto di un concorso per lavorare a Bruxelles all'Unione Europea, da cui ero stato escluso per titolo di studio non attinente (dopo aver fatto la prima selezione).
Oggi ho visto il numero di ammessi (372 per 210 posti) e il punteggio minimo (70; io avevo fatto 83).
L'avevo superato e non sarebbe stata neanche un'impresa impossibile passare la seconda fase.
Ti capisco. Questa cosa dell'attinenza del titolo di studio a volte si scontra con le effettive capacità e l'esperienza del candidato e lascia l'amaro in bocca. In ambito istituzionale, come il tuo caso, penso appunto siano tassativi sui requisiti di selezione. Da una parte è giusto così; se quel lavoro richiede un determinato percorso di studi è bene che si dia la precedenza a chi questo percorso lo ha affrontato. Non ritengo però che sia sempre opportuno scartare canditati solo in base a ciò che è riportato nei CV. Conosco persone non laureate che eccellono benissimo in determinati campi superando anche chi ha un "pezzo di carta" in mano.
Il punto è che secondo me il titolo è pure attinente (Laurea in Marketing e Comunicazione Aziendale; concorso per secretaries/clerks).
Oltretutto nel bando non vi è un elenco dei titoli attinenti, ti viene detto solo che il tuo non è attinente, senza specificare quali lo siano e soprattutto non a priori. Quindi prima ti fanno fare la prima selezione (con viaggio a Roma) e poi ti tagliano con un messaggio anche abbastanza umiliante.
Il risultato è che mi ero illuso parecchio ed è stata una doccia fredda non da poco.
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u/ClassicGigius Jul 05 '18
Un paio di giorni fa ho scritto di un concorso per lavorare a Bruxelles all'Unione Europea, da cui ero stato escluso per titolo di studio non attinente (dopo aver fatto la prima selezione).
Oggi ho visto il numero di ammessi (372 per 210 posti) e il punteggio minimo (70; io avevo fatto 83).
L'avevo superato e non sarebbe stata neanche un'impresa impossibile passare la seconda fase.
fml