A volte penso troppo. Proprio oggi, la solita ed ennesima "giornata no" stavo pensando (nel bene e nel male) al futuro. Sono giovane, tanto mi aspetterà, ma quando mi chiedo, ipoteticamente, come sarò, con chi, dove e perchè tra x anni non ho pensieri. Non riesco a immaginare. Mi sembra di fare ciò che mi piace, ma sento di non avere certezze in qualsiasi ambito, di non essere certo che i miei errori siano serviti a qualcosa, di andare avanti per inerzia non so dove. E quando l'inerzia finirà? Cosa farò?
Forse sono la persona che non vorrei essere.
E penso anche al passato. Stavo meglio o peggio? Ho fatto scelte giuste e sono stato davvero il me stesso di x anni fa?
Il me stesso odierno è migliore del me stesso di x anni fa? Probabilmente no.
Ormai neanche esco più,sono senza amici (sempre che l'amicizia esista, spero per voi di si) non faccio altro che muovermi tra casa, palestra e università.
E proprio oggi mi sono svegliato dopo un sogno in cui c'era la mia ex. Bello.
Scusate l'enorme sfogo- pieno di "cose" sparse e senza un nesso tra di loro- ma sentivo il bisogno di scriverlo.
Ho rinunciato ad avere qualsivoglia tipo di certezza dalla vita e ho deciso di non prenderla mai sul serio: dopotutto nessuno di noi ne uscirà vivo in ogni caso, quindi perchè sforzarsi e preoccuparsi?
Da quando vivo così e mi abbandono al flusso del destino i miei livelli di stress sono calati enormemente, e ho imparato a tirare fuori gioia di vivere dalle piccole cose e lasciare che le cose grandi vadano come pare a loro.
Ho organizzato la mia vita in modo da avere quante meno responsabilità possibili. Le poche che ho le affronto seriamente, ma non vedo alcun valido motivo per sobbarcarmene altre.
In particolare, diventa tutto molto più semplice quando non hai da pensare a una futura famiglia.
Molti pensano che io sia un eterno ragazzone. E hanno ragione, ma non l'ho mai vista come una cosa negativa.
Edit: lo so che eri ironico, ma era un buon spunto per elaborare. :D
Io ero convinto di avere certezze nella vita. Anzi, prima di lasciarmi ero convinto che QUELLA PERSONA fosse la certezza assoluta della mia vita. Ci sono giorni in cui riesco a prendere tutto alla leggera e a vivere spensierato mentre in altri ogni minima cosa è fonte di stress e mi manda i paranoia. Come riesci ad affrontare il pensiero del futuro? Non hai mai il rimpianto di non star facendo la "cosa giusta"? E se per te non esiste una cosa giusta o una sbagliata ma solo quella che ti rende felice... Quanta felicità momentanea bisogna sacrificare per quella futura (tldr come mai non dovrei andare a vivere nei boschi come in into the wild)?
Far dipendere le tue certezze da qualsiasi persona che non sia tu stesso è un errore madornale. Purtroppo lo capisci solo dopo un po' di batoste.
Le relazioni vanno affrontate come due interi che si trovano compatibili, non come due metà che creano un intero. E quando finiscono rimani comunque un intero: magari un po' ammaccato, ma comunque tu stesso, non improvvisamente senza parte della tua identità.
Non hai mai il rimpianto di non star facendo la "cosa giusta"?
Cosa sarebbe la cosa giusta?
Per me la cosa giusta è quella che migliora la mia vita o quella di qualcun altro senza peggiorare la vita altrui. In questo senso cerco di fare la cosa giusta, ma non sto a perdere tanto tempo pensando a cosa si presume che sia la cosa giusta. Ovvero cosa gli altri/la società pensino che io dovrei fare.
Quanta felicità momentanea bisogna sacrificare per quella futura
Non sono sicuro di seguirti.
Non sto molto a pensare alla felicità futura. Esperienza mi dice che preoccupandosi del presente e evitando di compromettersi il futuro con cazzate solenni il futuro stesso tende spontaneamente alla positività.
Come riesci ad affrontare il pensiero del futuro?
Pensandoci giusto quel tanto che basta. Essendo totalmente imprevedibile non sto a sprecarci troppe risorse mentali. In 10 anni potrei essere ancora qua e ancora single, o nella mia terra natìa in una relazione, o in chissadovia con mille scopamiche, o morto. Che ne so? Perchè preoccuparmene?
Grazie, è una risposta molto bella :)
Per quanto riguarda il concetto di felicità futura e presente: se non ho certezza di niente e domani potrei essere morto o che altro... Allora dovrei vivere alla giornata?
Guarda, non sta a me dirti come dovresti o non dovresti vivere. L'unica cosa che posso dirti io è: che motivazioni hai per non vivere alla giornata?
Non è una domanda retorica: per esempio, se vuoi a tutti i costi tirare su una famiglia e non sei ricco di nascita avrai spese molto consistenti a cui dovrai far fronte, ed è bene che tu abbia dei piani per il futuro in modo da poterlo fare senza ridurti alla fame. Di fatto, come menzionavo altrove, l'essere childfree fa la parte da leone nel mio piano di vivere la vita come capita.
Ma se questa non è una priorità (e se lo è chiediti se è perchè lo vuoi tu o perchè sei stato condizionato a volerlo da famiglia e società) le cose sono diverse.
Cosa ti cambierà, una volta che sarai schiattato, se nella vita avrai fatto i soldoni o se avrai tirato su quel tanto che basta per vivere serenamente? Ciò che deciderai di fare influirà enormemente su come vivrai fino al tuo ultimo momento, e li hai da capire che l'unica cosa che importa veramente è il tempo. I soldi si possono fare e perdere, le relazioni si intrecciano e si rompono, le amicizie vengono e se ne vanno: nulla è in costante perdita.
Tranne il tempo: quella è l'unica cosa che puoi solo perdere e mai guadagnare. Messe così le cose, ha senso vivere buona parte del poco tempo che abbiamo a disposizione stressandoci e preoccupandoci per ciò che potrebbe avvenire?
Fun fact: la vita media di un essere umano è di 27mila giorni.
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u/[deleted] Jul 05 '18
A volte penso troppo. Proprio oggi, la solita ed ennesima "giornata no" stavo pensando (nel bene e nel male) al futuro. Sono giovane, tanto mi aspetterà, ma quando mi chiedo, ipoteticamente, come sarò, con chi, dove e perchè tra x anni non ho pensieri. Non riesco a immaginare. Mi sembra di fare ciò che mi piace, ma sento di non avere certezze in qualsiasi ambito, di non essere certo che i miei errori siano serviti a qualcosa, di andare avanti per inerzia non so dove. E quando l'inerzia finirà? Cosa farò? Forse sono la persona che non vorrei essere. E penso anche al passato. Stavo meglio o peggio? Ho fatto scelte giuste e sono stato davvero il me stesso di x anni fa? Il me stesso odierno è migliore del me stesso di x anni fa? Probabilmente no. Ormai neanche esco più,sono senza amici (sempre che l'amicizia esista, spero per voi di si) non faccio altro che muovermi tra casa, palestra e università. E proprio oggi mi sono svegliato dopo un sogno in cui c'era la mia ex. Bello. Scusate l'enorme sfogo- pieno di "cose" sparse e senza un nesso tra di loro- ma sentivo il bisogno di scriverlo.